E’ molto frequente che a seguito di un momento di crisi del rapporto si ricerchi quello che è stato il nostro primo amore, magari utilizzando come via privilegiata i social network come Facebook, ma come mai questo fenomeno è così diffuso?

Ogni amore, anzi ogniinnamoramento è legato a una fase d’idealizzazione. In questa fase l’altro/a unitamente alla relazione sono investiti di una serie divisioni interiori su una figura ideale di persona da amare e di un’altrettanta relazione ideale. La mente realizza al suo interno un’immagine della persona amata, e nel creare questa immagine interiore ècatturata dall’amore.

Già Dante, infatti, sembra sapere che l’uomo non s’innamora di una persona del mondo reale se, quando la incontra, non ha già creato intrapsichicamente un’immagine interiore. Questo processo è accentuato nella fase d’innamoramento del primo amore e lo stesso primo amore quando finisce può portare con sé un’idealizzazione dei ricordi a esso legati, come una sorta di ‘eden perduto’.
Ciò comporta che in momenti di crisi direlazioni successive al primo amore si tenda a ricordare ciò che di bello e ideale ci sia stato nel primo amore che proprio perché primo conserva spesso tutto il suo fascino iniziale intatto. Bisogna rendersi conto che se anche fosse stato ‘ideale’,  in tutti i sensi, il primo amore è legato a una fase evolutiva della propria vita che è passata. Nel frattempo si è ‘cresciuti’ ed è ‘cresciuto’ anche il modo di amare ed essere amati.

“Chiamiamo“idealizzazione” quella tendenza che falsa il giudizio, come avviene ad esempio invariabilmente nel caso delleinfatuazioni amorose, dove l’Io diventa sempre meno esigente, più umile, mentre l‘oggetto sempre più magnifico, più prezioso, fino a impossessarsi da ultimo dell’intero amore che l’Io ha per sé, di modo che, quale conseguenza naturale, si ha l’autosacrificio dell’Io. L’oggetto ha per così divorato l’Io”. S.Freud

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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