Ogni coppia attraversa momenti difficili, critici, problematici che possono spaventare far temere che la relazione stessa può finire.

Se manca lacapacità di mettersi in discussione o di mettere in discussione la relazione stessa da parte di entrambi i membri o da parte di uno  di essi, ecco che si cerca d’individuare lasoluzione più facile, quasi una bacchetta magica che tutto risolve: facciamo un figlio. Ma fare un figlio non risolve niente . Vediamo perché:
– Sposta solo il problema nel tempo perché esaurita la fase della gravidanza e i primi anni di vita del bambino i problemi della coppia si ripresentano come prima se non addirittura accentuati.

– Quella di concepire un figlio potrebbe diventare unamodalità ricorrente di risoluzione dei problemi. Ci sono coppie che in ogni fase di critica della relazione concepiscono un figlio. Questo avveniva soprattutto nel passato.

– Fare un figlio al massimo può rafforzare il legame di coppia genitorialemanon quello di coppia coniugale che prescinde dalla presenza di figli.

– Se concepire un figlio è un desiderio solo di uno dei due componenti della coppia (di solito la donna) potrebbe legare l’altro a rimanere in coppia solo per unvincolo genitoriale e non coniugale.

– Ma la cosa più importante di tutti è che un figlio dovrebbe essere desiderato enon frutto di un momento di crisi della coppia. Col passare del tempo il figlio stesso potrebbe capire chela sua nascita doveva contribuire a salvare la coppiae non frutto di un amore. Si può immaginare come tale vissuto può avereripercussioni psicologiche sul bambino e poi sull’adulto che sarà.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

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